Quando nella professione di artigiano del restauro del legno si ha a che fare con mobili antichi, ci si può imbattere in elementi mancanti che sono andati perduti o letteralmente distrutti.
Quindi bisogna fare un lavoro certosino di immaginazione e progettazione del pezzo mancante e infine di ricostruzione e riposizionamento.
Osservando precisamente gli elementi ancora presenti oppure esaminando le tracce del mobile in maniera specifica e globale, si fa un meticoloso studio per poi riuscire a realizzare un’attenta copia idonea all’integrazione.

Un antico detto dei maestri ebanisti recitava così:
cento misure ed un solo taglio
Attenersi agli antichi detti a volte non è per nulla errato. Proprio per questo ho fatto degli schizzi che mi hanno portato a realizzare una sagoma in scala 1:1 in cartoncino, riportandola poi pari pari sul legno della stessa essenza dell’originale. Quindi cento misure e un unico taglio!

Sagomatura del legno, finitura e ricollocamento
Dopo aver effettuato la sagomatura della cornice con la sega a nastro, servendomi della morsa ho iniziato a ritrovare le giuste curve e spessore utilizzando principalmente una raspa a tondino media.

Finalmente il quarto di cornice inizia a prendere forma, certo non è ancora rifinito, ma presto sarà completato per mia gioia e soddisfazione!

La fase successiva consiste nell’affinare il legno con della carta vetrata, dargli la giusta linea e far combaciare perfettamente il pezzo mancante con il resto della costruzione.
Uso la colla animale per il fissaggio reversibile e dopo l’integrazione cromatica, unita alla verniciatura a gommalacca, termino l’opera.

I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte.
Si è tenuto conto delle linee e dei principi sanciti dalla Carta Nazionale del Restauro, come reversibilità e conservazione.
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