Il restauro della porcellana è molto differente dal restauro del legno, ma sicuramente entrambi hanno almeno due cose fondamentali in comune: l’impiego della pazienza e una profonda passione.
Il crocifisso, interamente di porcellana e legno, arriva in bottega letteralmente scomposto in più pezzi, probabilmente dopo aver subito una caduta.
Sappiamo tutti quanto la porcellana sia fragile, ma la fragilità è il valore aggiunto di questo impasto di caolino e feldspato.
Proprio per il valore intrinseco dell’oggetto e il valore affettivo che il proprietario aveva maturato nel tempo, questo lavoro mi è stato affidato soltanto per la stima che nutrono per la mia professionalità.
Non è un lavoro che solitamente entra nella bottega Cappiello, in quanto il restauro della porcellana è raro e complicato, ma non potevo assolutamente disattenderli.
L’importanza dell’ingegno tra legno e porcellana
Il Crocifisso è scomposto in più parti.
Le parti in porcellana erano spezzate in più punti, quindi ho dovuto creare un ancoraggio al bacino del Cristo, nella parte posteriore per non avere difetti a vista.
Il Crocifisso in legno è stato incollato e riadattato per l’ancoraggio, così da fungere da sostegno, più che da croce.
Il Cristo poi è stato adagiato sulla base in legno e incollato e legato con del fil di ferro.
Le immagini del restauro completo le trovate in fondo all’articolo.
I lavori sono stati eseguiti a regola d’arte.
Si è tenuto conto delle linee e dei principi sanciti dalla Carta Nazionale del Restauro, come reversibilità e conservazione.
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