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Restauro Conservativo: Porta decorata

    La porta in questione è realizzata in pioppo e risale al Settecento, con decorazioni tipiche dell’epoca. Gli intagli presenti sulla superficie mostrano motivi floreali e figurativi, come putti e scene bibliche. Grazie all’attento lavoro di restauro, è stato possibile riportare alla luce la bellezza originale della porta, eliminando le tracce del tempo e del degrado. Ora, la porta in pioppo del ‘700 decorata è un tesoro prezioso della Chiesa Santuario Ave Gratia Plena, un’opera d’arte che rappresenta un tassello importante della storia locale e un simbolo della tradizione artistica del passato.

    Il lungo processo di restauro: la cura e l’attenzione ai dettagli

    La porta in pioppo del ‘700 decorata ha subito molte aggressioni dovute al passare del tempo e ai lavori di ristrutturazione non adeguati. La sua collocazione in un ambiente a volte molto umido, ha accelerato il processo di degrado e ha compromesso l’integrità dell’opera. Purtroppo, gli anni di “maltrattamenti” hanno lasciato segni evidenti sulla superficie della porta, come lesioni, lacune e distacchi, rendendo necessario un intervento di restauro conservativo per salvaguardare il patrimonio storico-artistico del territorio.

    Il terremoto che ha colpito la zona nel 2009 ha causato gravi danni anche alla Chiesa Santuario Ave Gratia Plena, obbligando alla chiusura della struttura e all’avvio di un lungo processo di recupero. La sua condizione, già compromessa dai decenni di abbandono, si è ulteriormente aggravata a causa della conservazione in aree dismesse e atte al restauro della Chiesa. Questo è un indice che sarà un lavoro impegnativo e di prescisione altissima.

    Il recupero estetico e funzionale dell’infisso decorato

    Dalle foto scattate durante il processo di restauro, emerge chiaramente la presenza di numerose lesioni, fessurazioni e ammaloramenti superficiali sulla parte esterna della porta in pioppo del ‘700 decorata. Questi particolari, che testimoniano il lungo e variegato utilizzo dell’opera nel tempo, sono stati oggetto di attenzione e cura da parte del nostro lavoro di restauro.

    La conservazione della ferramenta originale: riparazioni e sostituzioni necessarie

    La presenza della serratura originale dell’epoca sulla porta in pioppo del ‘700 decorata è una preziosa testimonianza della tecnologia e dell’artigianalità del passato. Nonostante il suo cattivo stato di conservazione, la serratura è riuscita a resistere al trascorrere dei secoli e alla mancanza di manutenzione. Fortunatamente, durante il restauro, sono riuscito a ripristinare la serratura, rendendola di nuovo funzionante e restituendole la sua piena funzionalità. Questo importante intervento ha permesso di preservare non solo l’aspetto estetico della porta, ma anche la sua funzionalità, garantendo la possibilità di utilizzare l’opera anche in futuro.

    La parte interna della porta in pioppo del ‘700 conserva intatto il suo colore originale, grazie alla presenza di una patina naturale protettiva che ha resistito al trascorrere del tempo e ai vari adattamenti subiti. Questa patina testimonia la storia dell’opera e ne rende ancora più preziosa la conservazione. Osservando attentamente la superficie della porta interna, si possono notare i segni del lungo passaggio dell’opera attraverso diverse epoche e stili, come le eventuali modifiche strutturali apportate per adattarla ai mutati usi e funzioni. Anche questi segni sono stati preservati durante il restauro, contribuendo a rendere la porta un’autentica testimonianza storico-artistica.

    Un particolare interno all’infisso nella parte alta.

    Durante il processo di smontaggio scopro che, mastro Gigino, mio padre, durante la fase di catalogazione e smontaggio, aveva conservato la chiave dell’antica serratura, sapendo l’importanza del suo valore storico. Questa è stata una mossa prudente che ci ha permesso di ritrovarla oggi, preservando un’ importante pezzo di storia.

    Le toppe di legno e metallo sulla porta sono testimonianze interessanti della sua storia e della sua evoluzione nel tempo. Come suggeriscono le toppe, la porta ha avuto molte serrature diverse e, probabilmente, è stata riparata molte volte. Questo potrebbe essere stato a causa di una varietà di fattori, tra cui l’uso intenso, l’usura naturale e la necessità di mantenere la porta funzionante in una varietà di situazioni e ambienti diversi.

    È anche possibile che la porta sia stata utilizzata in diversi contesti o luoghi, o che sia stata spostata da un luogo all’altro, il che avrebbe richiesto un adattamento continuo per garantirne il funzionamento e la sicurezza. Le toppe sulla porta possono quindi offrire uno spunto per studiare la storia della porta stessa, ma anche la storia dei luoghi in cui è stata utilizzata e delle persone che l’hanno utilizzata.

    Processo del trattamento anti-tarlo

    Il processo di trattamento anti-tarlo che abbiamo eseguito sul legno antico è stato lungo e scrupoloso, ma necessario per debellare gli insetti xilofagi che avevano invaso il legno. Abbiamo utilizzato una tecnica di imbibizione in diversi cicli, con effetto a camera gas, per assicurare che tutti gli insetti venissero eliminati e che il legno rimanesse intatto.

    Fase di pulitura e consolidamento strutturale

    Una volta che abbiamo completato il processo di trattamento anti-tarlo, ci siamo concentrati sulla sverniciatura a gel della parte interna della porta. Questo è stato fatto per rimuovere tutto il sudiciume accumulato nel tempo e per preparare la superficie del legno per la verniciatura successiva. La sverniciatura a gel è stata scelta perché è un metodo delicato che permette di rimuovere efficacemente il vecchio strato di vernice senza danneggiare il legno sottostante.

    Una serie di prodotti e solventi specifici per il restauro ci hanno permesso con molta calma e tempo di rimuovere dallo strato pittorico, molto sofferente e degradato, tutto l’accumulo di decenni

    Il processo di pulitura che abbiamo eseguito sulla porta è stato minuzioso e lungo, ma estremamente gratificante. Abbiamo lavorato millimetro dopo millimetro per rimuovere tutte le tracce di vernice vecchia, sporco e altre impurità che si erano accumulate nel tempo. Per ottenere il risultato finale desiderato, abbiamo utilizzato una combinazione di tecniche di lavoro meccaniche e ad impacchi con solventi.

    La foto mostra un particolare centrale della porta, visibile dopo il nostro processo di scrupolosa pulitura. Grazie a questo lavoro di pulizia, abbiamo potuto valutare il vero stato di conservazione del legno e delle decorazioni presenti sulla porta. Come si può vedere dalla foto, la superficie del legno mostra segni di danneggiamento e usura, probabilmente causati dal tempo e dall’uso intensivo.

    Purtroppo, nonostante la bellezza complessiva della porta, la cimasa presentava delle estremità monche che ne compromettevano l’aspetto complessivo e ne limitavano la fruibilità. Questo era un vero peccato, dato che la cimasa è un elemento importante della porta e contribuisce in modo significativo al suo carattere artistico complessivo.

    Tuttavia, non ci siamo arresi e abbiamo deciso di intervenire, con del legno di pioppo nostrano, per riparare la cimasa e restituire alla porta la sua bellezza originale. Ci siamo affidati a esperti artigiani che hanno lavorato con cura e precisione per ripristinare le estremità mancanti della cimasa e per ristabilire il suo aspetto originale.

    Un restauro dedicato alla memoria di un grande artigiano falegname

    Pur trattandosi di un restauro conservativo per renderlo comunque godibile e ben apprezzato ci siamo apprestati in delle integrazioni cromatiche solo nei punti nevralgici e necessari al fine di restituire una piena lettura ed equilibrata lettura dell’opera stessa.

    Dopo il nostro lavoro di restauro e riparazione, la bellissima porta è stata ricollocata nella sacrestia dello stupendo Santuario dedicato alla Beata Vergine Maria. Qui, la porta ha ripreso il suo ruolo originale, ovvero quello di coprire un vano in muratura.

    Ora la porta può essere apprezzata in tutto il suo splendore dal pubblico che visita il Santuario, contribuendo a creare un’atmosfera di bellezza e sacralità all’interno della chiesa. Siamo molto felici di aver contribuito a restituire alla porta la sua funzione originale e di averla restituita al suo posto d’onore all’interno del Santuario.

    Oltre al recupero estetico della porta, il nostro intervento ha permesso anche di recuperare una preziosa funzionalità. Grazie alla riparazione e alla rinforzatura della struttura, la porta è stata in grado di svolgere il suo ruolo di copertura del vano in muratura in modo ancora più efficace e sicuro.

    Inoltre, abbiamo deciso di allestire il vano in muratura con varie e spesse mensole in massello di pioppo, che contribuiscono a valorizzare ulteriormente la bellezza della porta e a creare uno spazio funzionale e accogliente.

    Durante il nostro intervento di restauro, abbiamo prestato particolare attenzione alla ferramenta della porta, che è stata restaurata con cura per preservare l’originalità dell’opera. La ferramenta restaurata è stata poi opportunamente riapplicata sulla porta, contribuendo a restituire all’opera la sua bellezza originale e a garantirne la funzionalità per molti anni a venire.

    Il restauro di questa porta è stato un processo lungo e delicato, ma alla fine il risultato finale ci ha dato tante soddisfazioni. È sempre una grande gioia quando si riesce a recuperare un’opera d’arte in legno che versava in uno stato totale di abbandono, e vedere la sua bellezza originale riemergere dopo tanto tempo è una sensazione indescrivibile.

    Un altro motivo di orgoglio che i lavori sono stati finanziati dalla famiglia Francomacaro in memoria del rispettabilissimo Marcello, artigiano falegname che per generazioni è stato un punto di riferimento per il nostro paese.

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