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La biografia di Raffaele Cappiello

Raffaele Cappiello

La mia Biografia


<<Sono cresciuto tra i trucioli del Matese>> così inizia la mia storia. Sono Raffaele Cappiello, un umile restauratore di Piedimonte Matese. La mia vita è stato un lungo viaggio caratterizzato da momenti di incertezza e di fatica, ma animato sempre dal desiderio del bello e dell’armonia e, soprattutto, far rivivere pezzi di storia attraverso l’arte del restauro.

Vi racconterò brevemente le tappe che mi hanno portato ad essere oggi uno tra i migliori restauratori del legno nella provincia di Caserta. Parlerò della mia famiglia, dei miei studi, delle mie passioni e della formazione lavorativa presso le botteghe di Firenze dove ho acquisito le tecniche di un’arte antica e affascinante.

La mia Famiglia

La mia famiglia era composta da mio padre Luigi Cappiello, in arte “masto Gigino”, nativo di Sorrento. Da piccolo mi ha sempre proposto giochi realizzati con pezzi di legno che si trovavano nella sua bottega di falegname. Ricordo ancora oggi con grande emozione tutto ciò che dalle sue mani riusciva a nascere così spontaneamente…
Mia madre mi teneva impegnato sui libri ma il suono “costruttore” che proveniva dalla bottega di mio padre, aveva su di me un fascino magnetico. Ho studiato sempre con impegno, ottenendo degli ottimi risultati tanto da non deludere le aspettative dei miei genitori e continuando a “frequentare” quel magico mondo dell’artigianato.

L’esperienza lavorativa di mio padre è stata per me fondamentale, un tesoro da custodire gelosamente e da cui carpire i segreti del mestiere. Papà da giovanissimo ha praticato tanti lavori, come era nella tradizione di Sorrento, in quegli anni; da adulto ha avuto la possibilità di frequentare la tanto agognata scuola d’arte, un sogno realizzato. Io l’ho sempre seguito, gli ho fatto da assistente, da discepolo, fino a quando ho raggiunto un’autonomia lavorativa che mi ha permesso di continuare il mio viaggio da solo.
Dopo tutto questo tempo posso ammettere che ho avuto alle spalle una famiglia che mi ha aiutato e sostenuto nella realizzazione dei miei sogni. A loro devo tutto!

Gli studi da restauratore

Sin da ragazzo, affascinato dal mondo che mi circondava, studiavo ed ampliavo le mie conoscenze mentre trascorrevo gran parte del tempo in bottega, tra i profumi del legno, delle cere e i rumori per me familiari.
Anni fa, nella nostra bottega, abbiamo avuto l’onore di ospitare un anziano artigiano fiorentino; una persona davvero importante per la mia preparazione artistica in quanto, con le sue parole e la sua arte, mi ha sempre motivato nelle mie piccole creazioni.
Il suo carisma è stato per me un ulteriore sprone a seguire le mie passioni originali. Un giorno, il vecchio artista, mi fece un dono veramente speciale, la sua personale attrezzatura! Per me fu come ricevere la spada di re Artù o un qualsiasi altro cimelio storico raro. Lo ricordo con nostalgia, una persona capace di scavare solchi nel legno, di modellare l’anima degli oggetti e farli rivivere.
Col tempo ci si accorge che l’esperienza da sola non basta, fu allora che iniziai a leggere dei libri sul restauro, non senza difficoltà, in quanto irreperibili all’epoca.

Imparai le tecniche di lucidatura a spirito, stuccatura a cera, vernici autoprodotte e misteriosi intrugli…ma non bastavano!
Allora presi una sofferta decisione…lasciare l’università per frequentare una scuola di restauro.
Pensai che Firenze sarebbe stata la mia nuova casa, la mia nuova vita…ero veramente motivato, anche se lontano dai miei cari.
Mio padre non prese la notizia di buon grado perché Firenze era lontana; cercò in tutti i modi di trovare una sistemazione tra Sorrento e Napoli, ma nessuna bottega lavorava con metodi che potevano arricchire il mio bagaglio di conoscenze.
Mi trasferii a Firenze e non passò tanto tempo prima che mi sentissi ripagato della mia testardaggine; sapevo di aver fatto bene ad assecondare quella che era quasi una vocazione.
Grazie ad un vecchio conoscente di Alife, amico di un argentiere di Ponte Vecchio, ottenni un bigliettino di presentazione da una restauratrice di bambole. Questo bigliettino mi portò da Maurizio Frosecchi di Borgo Tegolaio. Iniziai così il mio percorso formativo.

GLI STUDI DA RESTAURATORE DI OPERE LIGNEE

Nelle botteghe Fiorentine


Per cinque mesi, prima che iniziasse la scuola di restauro la mia routine fu sempre la stessa. Le mattine iniziavano alle 7:30, con la mia bici da via Tripoli passando per l’adiacente Piazza S. Croce, mi ritrovavo, puntuale, davanti la bottega di Maurizio e aspettavo che aprisse.Un momento di grande soddisfazione fu quando Maurizio mi consegnò le chiavi della bottega,

una fiducia che si rivelò ben riposta.
Un giorno Maurizio mi prestò dei libri su cui studiare. Mi resi conto che la mia preparazione era insufficiente o forse inadeguata per l’Opificio delle Pietre Dure. Allora mi iscrissi ad una scuola regionale a cui riuscii ad accedere e classificarmi tra i primi dieci corsisti in Italia.

Gli anni impegnati

Amici del collezionismo


Successivamente mi iscrissi anche all’associazione “Amici del collezionismo”; lì incontrai persone con la mia stessa passione, con le quali potevo interloquire, arricchirmi professionalmente e condividere pensieri. In questo modo entrai a far parte in un tessuto specifico, quello dell’antiquariato artistico e del restauro. Nell’associazione conobbi Franco Bellesi, un grande e umile intenditore d’arte; nacque una bella amicizia. Lui era un punto di riferimento per tutto il borgo di San Frediano, a lui devo una grande riconoscenza perché mi indirizzò alla bottega maestra del restauro fiorentino. Qui, nella bottega “Tecnene”, fui bene accolto in quanto tutti si erano formati nella scuola professionale di via Tessitori, con maestro lo stesso Maurizio.

Fu veramente un salto di qualità per quanto riguarda l’arte del restauro, perché i due titolari provenivano dall’Accademia delle Belle Arti, specializzati in restauro lapideo all’Opificio delle Pietre Dure e restauro del legno nella mia stessa scuola, molto accreditata. Il laboratorio era grande con vari reparti e specializzazione che andavano dal legno, alla pittura, al lapideo con oggetti in restauro di grandissimo valore artistico.
Successivamente frequentai la bottega del grande “Armando Perrotta” detto “il Napoli” perché napoletano esperto della lucidatura. Aveva una tecnica particolare che non era né napoletana né toscana ma semplicemente “del Napoli”; una lucidatura a tampone veramente singolare, bellissima, con un effetto duratura e di veloce applicazione.

Gli anni dopo il militare

Finalmente si apre bottega!


Ad un certo punto la mia carriera da restauratore sembrava dover rallentare per via della chiamata alla leva, lontano da Firenze, dal Matese e dal restauro…Al solo pensiero di dover restare un anno lontano, via dai miei strumenti abituali, dall’odore del legno, dal mio praticare quotidiano, mi faceva star male.
Durante il servizio militare, sfruttavo le libere uscite per continuare ad esercitare l’attività di restauratore in una bottega di Viterbo.
Fortunatamente l’anno passò in fretta e subito ripresi la mio lavoro a pieno ritmo.
Dopo il militare decisi che potevo raccogliere tutto il sapere che avevo accumulato per tornare a lavorare con mio padre. Ed è così che nasce Bottega Restauro Cappiello, con sede a Piedimonte Matese in provincia di Caserta.

Questa piccola cittadina mi ha dato tutto quello che cercavo, una montagna, un cielo ampio, un’aria sottile e un pubblico abituato a vivere nell’arte, senza contare che ad oggi ho 3 bellissimi bimbi e una dolce moglie.
A distanza circa di quasi mezzo secolo di vita immersa nel restauro, mi sento ancora molto soddisfatto.
Credo molto nel mio lavoro, nel quale investo passione ed impegno, perché rappresenta un validissimo mezzo per la conservazione delle nostre origini ed il nostro patrimonio artistico. Nelle imperfezioni e nell’usura di ogni mobile, ogni arredo sacro riscopro la storia del nostro territorio e la magia che si sprigiona da ogni oggetto che passa tra le mie mani.

Un’esperienza unica

I soliti ignoti


Non conosco le forme astrali del destino che hanno permesso che una cosa del genere accadesse, ma La Rai recentemente mi ha selezionato per partecipare alla trasmissione dei Soliti Ignoti ed è stata un’esperienza unica.

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